Pierino torna a casa e chiede al padre di aiutarlo con i compiti. Deve scrivere un tema su che cosa è la politica.
“Allora Pierino,” comincia il padre, “te lo spiego con una metafora: io che lavoro e porto a casa i soldi sono il capitalista, tua madre che li amministra è il governo, la donna delle pulizie è la classe operaia, tu che ormai hai qualche voce in capitolo sei il popolo, tua sorella che è appena nata è il futuro.”
Pierino tutto contento scrive il suo tema. La notte stessa viene svegliato dal pianto della sorellina, si alza e la trova nel lettino senza pannolone e tutta sporca di pupù. Allora va in camera dei suoi genitori, dove trova però sua madre che russa come un trattore e non si sveglia neanche a chiamarla forte, non c’è traccia del padre. Allora scende nella camera della donna delle pulizie, ma dalla porta socchiusa vede il padre che se la sta scopando alla pecorina e preferisce non entrare. Deluso torna a letto.
La mattina dopo la maestra vede che Pierino sta ancora scrivendo il suo tema: “Pierino, non hai finito i compiti a casa?”
“No, ecco l’ho appena finito.”
“Allora leggilo a tutta la classe.”
Pierino si alza e legge: “Cosa è la politica: i capitalisti fottono la classe operaia, il governo dorme, il popolo è l’unico ad accorgersi che il futuro è nella merda ma non lo ascolta nessuno!”